È retorico e smielato, ma pazienza.
Sono fioriti i ciliegi, e c’è sempre qualcosa di miracoloso, in un posto dove gli eventi naturali sono troppo estremi, minacciosi, l’inverno è lungo, freddo ma finisce con un’esplosione sfacciata. Che mette nella gente la meraviglia e un po’ di allegria, a forza ce le mette.
Quest’anno i sakura hanno deciso di aprirsi quasi due settimane in anticipo rispetto al solito, e non tutti sono riusciti ad organizzare il picnic tradizionale. Bere in amicizia è bello, ma in questi giorni tutto quello che normalmente non lo sarebbe diventa piacevole da vedere, nonostante sia tornato immediatamente un freddo incongruente, nonostante il grigiore del cielo che tenta di spegnere i colori. Mi piace girare Tokyo da solo in bici, cercare le macchie bianche di petali, e scoprire che degli alberi a cui non avevo mai fatto caso si stanno godendo quei 5 giorni annuali di gloria. Dopo tutto questo tempo passato in Giappone comincio a chiedermi come aspettare la primavera senza un evento tanto incontrovertibile come la fioritura dei ciliegi.
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