Emozioni

13 Mar

Adesso alla televisione ci sono anche scene tragiche di famiglie disgregate, madri completamente distrutte dall’incertezza sul destino dei figli che sono dispersi. Mai visto un pianto più disperato. Da nodo al cuore.

La stima dei morti è arrivata alla drammatica cifra di 10000.
Molti stanno pensando di scappare via, soprattutto gli stranieri. E’ strano come rispetto ai giapponesi, gli espatriati sembrino completamente in palla, preda del terrore. Fonti di notizie diverse? Sensazione di disagio data da una scarsa comprensione della lingua? Diverso tipo di educazione e preparazione allo stress? Ce n’è abbastanza per un trattato di sociologia.
Per quanto mi riguarda, domani ho un lavoro da fare, come se niente fosse.

Non posso esprimere la mia ammirazione per la gente del paese in cui abito. Per ora la gestione dell’emergenza è stata encomiabile, ho capito ancora più profondamente perché sono venuto a vivere qui.

10 Risposte to “Emozioni”

  1. S.ara 13 marzo 2011 a 14:12 #

    E gli Otaku? Poveri Otaku, costretti a uscire dalla cameretta e a confrontarsi con la vita reale, il dolore reale, con la morte… (come tutti noi)

  2. mjkmi 13 marzo 2011 a 14:15 #

    grandissima ammirazione anche da parte mia.

  3. giuseppe bobbo 13 marzo 2011 a 14:41 #

    ciao ti scrivo da Phuket
    completa solidarieta’

    ma secondo te questo e’ un’atto dovuto dalla burocrazia oppure si tratta di qualcosa di diverso?:

    We have a confirmed report that France is urging its citizens to leave the Tokyo area

    http://www.reuters.com

    oppure si tratta di qualcosa di diverso?

    ti seguo e occhio alla penna
    beppe

  4. Rena 13 marzo 2011 a 15:11 #

    Ciao.. come va ??
    Dall’Italia la CRI si è attivata con la possibilità di effettiare una donazione online su http://cri.it/flex/FixedPages/IT/Donazioni.php/L/IT .
    Una mia cara amica residente in Italia è giapponese e mi sento anche per questo toccata da questa tragedia.
    Si è fatto tanto per Haiti e altri paesi, perché per il Giappone non c’è stata la stessa mobilitazione ? Invece non fanno altro che ‘beccarsi’ (idem in Germania) sulla necessità di installare (soprattutto ora che c’è anche la ‘crisi’ in Libia) nuove centrali (si fa per dire ‘nuove’, visto che non sono nemmeno di 3a generazione).
    Saluti,
    Rena

  5. Matteo G. 13 marzo 2011 a 15:59 #

    Vuoi per il fatto che studi Giapponese all’Università, vuoi per il fatto che mentalità pensiero e cultura giapponesi mi piaccion davvero tanto e nei prossimi anni vorrei potermi trasferire li a Tokyo, ma ogni nuova notizia che leggo, ogni nuova immagine che vedo, ogni tuo blog che leggo, mi riempiono il cuore di emozioni.
    Morsa al cuore, groppo in gola, occhi semilucidi: amo il Giappone e la sua gente.
    In attesa di tempi migliori, ti ringraziamo delle tue impressioni “in prima linea”.

  6. gnu 13 marzo 2011 a 16:13 #

    ciao kemuro, anch’io ti leggo, volevo dirti che qui non c’è solo la stampa cattiva che infarcisce gli articoli di luoghi comuni, personalmente trovo che stia passando anche qui da noi quel senso di ammirazione profonda di cui parli.

  7. michela 13 marzo 2011 a 16:20 #

    ammirazione ed orgoglio di questo popolo, al quale penso ogni istante. Coraggio!

  8. Giancarlo Dell'Ernia 13 marzo 2011 a 16:28 #

    Caro Flavio,

    hai tutta la mia stima e ammirazione per l’affetto che nutri e manifesti per il popolo giapponese. E’ triste constatare come, anche davanti ad una simile tragedia c’è chi non può fare a meno di sollevare polemiche e critiche degne di un provincialismo di cui anche l’Italia, purtroppo, non sembra immune. Ma la cosa non mi sorprende; amo il Giappone da quando ero ragazzino e ricordo ancora gli articoli pubblicati negli anni ’80 e ’90 sui più noti quotidiani italiani con i quali si deridevano gli usi e i costumi di questo popolo. Parte di quella profonda ignoranza sopravvive ancora oggi e non poteva certo perdere l’occasione per riemergere in tutto il suo “splendore”. Ma oggi, grazie ad Internet e a blog come il tuo, chi vuole capire e ragionare con la propria testa dispone dei mezzi per poterlo fare. Occorre solo liberare la mente dai pregiudizi e avvicinarsi con rispetto e umiltà a questo grande popolo.

    Un abbraccio e l’augurio sincero perché questo incubo possa presto avere fine.

    Giancarlo (TO)

  9. Nero 13 marzo 2011 a 17:39 #

    Ti scrivo perchè ho appena scoperto il tuo blog e mi piace lasciare un segno del mio apprezzamento, mi piace il tuo stile semplice e pulito di scrivere, mi piace la naturalezza con la quale descrivi e commenti il Giappone.

    Poi mi emoziona leggere di questo terremoto da una persona così vicina ai fatti, io sono abruzzese e un po’ sto rivivendo quello che è successo a L’Aquila: le dimensioni non sono paragonabili ma il dolore per certe perdite e lo shock subito sono i medesimi.

    Ti lascio un abbraccio, a te e a tutto il Giappone che un giorno spero di poter vivere anch’io.

    -Serena

  10. EDA 14 marzo 2011 a 00:46 #

    toccante come sempre, solo un appunto: i morti confermati sono meno di 2000, 10000 sono i dispersi. se dici così mi sembra di sentire la nostra disinformata tv italiana

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