La prima volta l’ho mangiato in India, dove si chiama KARELA. Ha un gusto amarognolo, una consistenza decisa, non è facile da abbinare ma è molto godibile.
Qui in Giappone si chiama Goya e proviene dalle isole di Okinawa, ha cominciato a portarsi qualche anno fa, prima non si trovava nei negozi a Tokyo. Eppure cresce facilmente, io l’ho piantato nel mio terrazzo minuscolo anche per crearmi una tenda verde che mi riparasse dal sole. In poche settimane si è arrampicato e ha dato fiori, foglie e frutti. Tre.
Bisogna raccoglierli prima che maturino del tutto, perché il goya si mangia acerbo, poi la polpa diventa gialla e molle, e i semi rosso vivo.
La preparazione tipica è Goya Chanpuru, una padellata in cui io ho messo carne di maiale, il nostro goya, cipolla, tofu, salsa di soja, miso, uovo e succo di un agrume che si chiama sudachi.
In quanto alla pianta non so fino a quando vivrà, io ormai mi ci sono affezionato e mi dispiacerebbe vederla perire al freddo.
ゴーヤ
22 Ago6 Risposte to “ゴーヤ”
Trackbacks/Pingbacks
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13 giugno 2012
[…] dei pesti epici, come quelli dell’anno scorso. E poi ho comperato una piantina di goya, che ormai è una tradizione per il fresco che le sue foglie rampicanti mi danno e per […]
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Qui in Cina è molto comune e di solito è abbinato con la carne con cui fa un piacevole contrasto. Non è un sapore immediato, la prima volta che l’ho mangiato l’avevo messo fra i cibi da non ripetere ma ora lo trovo piacevole e molto estivo.
Sei un uomo pieno di amore e sincero stupore per le cose del mondo. Leggere i tuoi post è un grandissimo piacere. Sono felice che Matteo Bordone un giorno abbia scritto di te.
Un abbraccio,
ketty
Come non essere d’accordo, Ketty.
proverò la ricetta; nel frattempo mi sono appassionata e ho trovato queste informazioni http://en.wikipedia.org/wiki/Bitter_melon: capisco l’uso “medico” che ne fanno i turchi, in quanto endemicamente sofferenti di diabete.
Da quel che so la pianta è annuale quindi devi raccogliere i semi quando il frutto ha appena iniziato ad ingiallire, togli la polpa esterna, li sciacqui e li metti ad asciugare; a fine inverno si piantano.
Buone cose
Certo che si imparano sempre cose interessanti qui, io ignoravo l’esistenza di questa pianta così particolare. E speriamo di no, che non muoia, più che ovvio che tu ti ci sia affezionato…datti da fare per difenderla dal gelo 🙂