All’inizio penso che la vibrazione sia una chiamata sul cellulare, ma guardandolo, non è illuminato.
Poi comincia a ondeggiare tutto, e ho capito. Mi precipito fuori mentre dietro me cadono libri, suppellettili, e io per strada scalzo, nella fretta, senza scarpe. Tutto il quartiere è per strada, il terremoto acquista potenza, io mi sento il cuore impazzire, mi manca il fiato, si sentono rumori di roba che cade, ma la cosa più terrificante è che la terra ondeggia e si muove senza controllo sotto i miei calzini. Non riesco a reggermi in piedi e non so se è per la scossa o per la paura.
Poi smette. Chiacchiero con i dirimpettai che mi confermano che è stato forte, sette o forse otto gradi.
Nel quartiere in qualche palazzo è scattato l’allarme antincendio, perchè poi quello è il pericolo principale. Tutti gli impiegati di un ufficio sono fuori in strada, in giacca cravatta e elmetto di emergenza. Alcuni pezzi di muro si sono sbriciolati.
La terra continua a tremare, ma provo a rientrare per controllare i danni. Ma arriva una seconda scossa e siamo di nuovo tutti fuori. Guardo sul cellulare la tv che parla di Tsunami e incendi. I cellulari non funzionano, tutti i treni sono fermi.
Il cielo da sereno che era si è fatto torvo, tutto risuona di sirene, elicotteri, allarmi.
Poi un annuncio con gli altoparlanti avverte che il peggio dovrebbe essere passato, tranquillizzatevi.
Sì, è una parola, chi ce la fa a dormire stanotte?
ti ho pensato appena letta la notizia. spero nessun danno grave.
mj
Spero sia passato davvero…
Anna
in bocca al lupo!
Ti seguo da un po’ e ho subito pensato a te, sono contenta di leggerti, spero sia passata
Ciao,
marany
Siamo tutti con te, Flavio, un grande abbraccio!!!
Stamattina, appena saputa la notizia, mi sono subito chiesto se steesi bene e avessi scritto qualcosa di confortante sul blog. Un abbraccio e in guardia!
Grazie per il tuo personale punto di vista di una tragedia. Ti sono vicino da Firenze.
Davide