Archivio | luglio, 2011

fine luglio

29 Lug

Cerco di non lamentarmi, ma è difficile.
Ogni giorno Tokyo è sovrastata da un cielo grigio abbagliante fastidioso umido che spesso si volge in pioggia ma senza rinfrescare niente. Fa un caldo da cui non si riesce a scappare.
La scarsa differenza di clima tra giorno e notte ha assecondato il mio jet lag e continuo a dormire a pezzi, stentando a prendere sonno fino a tardi.
Non ho appetito, mangio quasi solo insalate di pomodori, incapace di trovare della verdura o della frutta che abbia una quantità decente di sapore a un prezzo ragionevole.
Per fortuna che c’è tsukiji, l’amico delle mie insonnie.
Verso le 5 di mattina prendo la vespa e ci vado. Bevo una bottiglietta di caffelatte freddo sempre dalla stessa signora, poi mi aggiro tra i banchi guardando i pesci e chiacchierando con i pescivendoli che si incuriosiscono e mi chiedono se sono uno chef. No, cucino a casa mia.
Finisco per comprare un chilo di sarde che diventeranno il condimento alla siciliana per la pasta, beccafico e anche saòr, così le posso mangiare per giorni e offrire agli ospiti.
Prima di tornare a casa mangio una ciotola di riso e carne da Yoshinoya, mentre i turisti già affollano i susciai famosi perché menzionati nelle guide turistiche.

sardée in saòr

Fiumicino Narita

24 Lug

Sì, ecco, sono tornato.
Non è generosa Tokyo quando sei di ritorno dall’Italia, in luglio. Avrei voluto portare con me parecchio sole, quello secco, il mare blu e non radioattivo, le casse di pomodori buoni e dolcissimi, la frutta zuccherina e a buon mercato. Sono stato bene, senza internet e senza telefonino (me lo hanno fatto dopo circa 2 ore dall’atterraggio a Roma) per un paio di settimane.
Non so se dipende dal fatto che vivo in una megalopoli, ma sono andato in cerca dei posti più selvaggi che potessi trovare: il mare senza stabilimenti, senza strade, la polvere, le pietraie brulle infestate dai finocchi e dai capperi selvatici. Si sta bene in vacanza. E l’estate italiana col suo erotismo è una cosa di cui ho bisogno certamente ogni anno. Peccato che per questo è finita.

Un dubbio: fino a che età è decoroso fare i tuffi dagli scogli divertendosi come pazzi?

Ci si sente

3 Lug

Afa ristagnante, folla ovunque, treni, uffici e negozi surgelati dall’aria condizionata a tutta gallara. Un posto da cui andarsene, Tokyo. Infatti questo pomeriggio vado in Italia per un paio di settimane.
Ciao Giappone!
(esegue il saluto con la mano vicino al viso, mostrandone il dorso, come quando si sta per andare in un posto migliore lasciando gli altri al proprio destino)

Prima vicino Salerno e poi a Favignana, se interessa.
Non potrò scrivere qui, credo, anche perché sprovvisto di ordinatore elettronico. Insomma torno al Mediterraneo per un po’.
Eppure da qualche giorno mi ha preso quella specie di nostalgia malinconica che mi pervade quando si avvicina la separazione da Tokyo. Tutto mi sembra più gustoso, raro, da godere al meglio visto che per un po’ non potrò averlo.
Oggi per pranzo susci.